Alimentatori
Un alimentatore stabilizzato ha lo scopo di convertire la corrente alternata in corrente continua e fornire una tensione in uscita costante sia rispetto alle variazioni di carico che alle variazioni della tensione di ingresso. Gli alimentatori sono classificati nel seguente modo:
Ci sono due tipi di alimentatori stabilizzati:
- Alimentatori non stabilizzati: forniscono una tensione in uscita continua ma dipendente dal valore della corrente di carico e della tensione di rete affetta da un'ondulazione residua (Ripple)
- Alimentatori stabilizzati: forniscono una tensione stabile anche al variare del carico e riducono notevolmente la corrente di Ripple.
Ci sono due tipi di alimentatori stabilizzati:
- Lineari: questa tecnologia e' estremamente semplice ed economica. Consiste nell'abbassare la corrente alternata, raddrizzarla con un ponte diodi, filtrarla e regolarla. I trasformatori impiegati lavorano alla stessa frequenza della rete elettrica (50Hz). A sua volta gli alimentatori lineari possono essere suddivisi in regolazione in serie o parallela.
- Switching: Possiedono circuiti molto piu' complessi di quelli lineari ed ingombrano meno oltre che a scaldare meno ed essere piu' efficienti. Sono i piu' diffusi al giorno d'oggi, in questo tipo di alimentatore, la tensione di rete viene prima raddrizzata e livellata con un condensatore. Successivamente un circuito oscillatore genera a partire da questa corrente continua, una corrente alternata di elevata frequenza, che viene applicata ai capi dell'avvolgimento primario del trasformatore. La tensione di uscita viene filtrata e livellata. I trasformatori impiegati lavorano da 20kHz a 200kHz.